mercoledì 4 giugno 2014

Parliamo di Lipidomica

(pubblicato su 'La Scuola di Ancel' quotidiano on-line a carattere scientifico)
La lipidomica di membrana riguarda i lipidi e le membrane delle cellule che compongono i nostri tessuti. I grassi, sotto forma di fosfolipidi, rivestono in questo contesto un ruolo strutturale e non di deposito adiposo e rappresentano un materiale prezioso ed essenziale di cui le membrane cellulari sono composte fino anche al 70%.
Da questa breve premessa possiamo capire che i lipidi hanno un ruolo di prestigio e sono una presenza indispensabile per le cellule che compongono il nostro corpo. Esistono diverse famiglie di grassi, alcuni dei quali possono essere formati biosinteticamente mentre altri devono obbligatoriamente essere assunti con l’alimentazione; in questo secondo caso parliamo di acidi

martedì 6 maggio 2014

Aggiornamento sui grassi trans

Articolo pubblicato sul quotidiano scientifico 'La Scuola di Ancel'
Riproposto in questo blog dallo stesso autore.

Come si è spiegato in un precedente articolo, i grassi trans (TFA o trans fatty acids) sono usati abbondantemente dall’industria alimentare per migliorare, tra le altre cose, consistenza, morbidezza e conservazione dei prodotti destinati al consumo umano. La loro comoda presenza non è però priva di effetti collaterali per l’uomo, potendo determinare un peggioramento del profilo lipidico del sangue (aumento del colesterolo LDL, riduzione dell’HDL, aumento dei trigliceridi) e un aumento del rischio di malattia cardiaca1.
Il mondo medico scientifico ha quindi chiarito che si tratta di ingredienti dannosi per la salute e alcune nazioni si sono prontamente mosse riguardo a queste presenze indesiderate.
Uno dei primi paesi a prendere provvedimenti legislativi è stato il Canada che, sulla base di dati allarmanti sui consumi di TFA, ha istituito dal 2003 al 2007 un quadro normativo. L’obiettivo era quello di ridurre il contenuto di TFA nei grassi alimentari, nei cibi in generale e fornire chiare indicazioni in etichetta sulla loro presenza2.

sabato 19 aprile 2014

IL BIOLOGO NUTRIZIONISTA IN PIAZZA

Sabato 24 e Domenica 25 Maggio 2014 ore 9,00 – 19,00

Nelle piazze delle seguenti città: Roma, Milano, Napoli, Bari
Con il patrocinio dell' ENPAB e coordinamento de La Scuola di Ancel.

Nutrirsi bene significa consumare alimenti sani, soddisfare il proprio appetito, ma anche fornire all’organismo il giusto apporto di energia e nutrienti per garantire il mantenimento della salute e dell’efficienza fisica. Eppure l’atto naturale dell’alimentarsi è minato da continue insidie, che contribuiscono al dilagare del sovrappeso, dell’obesità e delle patologie metaboliche correlate.

domenica 23 febbraio 2014

Dieta GIFT e Fitwalking

CORSO DI NUTRIZIONE E ATTIVITA’ FISICA
Forlì dal 31 marzo al 15 maggio 2014
Si tratta di un per-corso focalizzato sul doppio stimolo metabolico legato alla corretta alimentazione e all'attività fisica, adeguate alle necessità della persona. I  partecipanti verranno guidati, sia individualmente che in gruppo, in un percorso per la ricerca del benessere e dimagrimento, in accordo ai principi medico-scientifici propri della Dieta GIFT e del Fitwalking.

venerdì 6 dicembre 2013

La frutta secca allunga la vita

Prendiamo spunto da un recentissimo studio epidemiologico apparso sul New England Journal of Medicine che ha verificato se esistessero degli effetti benefici sulla salute legati l'assunzione di frutta secca (noci, nocciole, mandorle, ecc.).
Lo studio ha preso in esame un ampio campione di oltre 115.000 uomini e donne, osservate per un periodo di circa 30 anni e sono state verificate le cause di morte tra le quail rientrano per maggior frequenza le patologie cardiovascolari, i tumori e le malattie respiratorie.

I risultati hanno mostrato riduzione del rischio di morte de 20% associate ad un consumo quotidiano di una porzione di frutta secca.
 Anche se le proprietà della frutta secca sono note da tempo, questi alimenti sono spesso esclusi o emarginati dalle diete per il loro alto apporto calorico. Questa approccio centrato sulle calorie è restrittivo e non tiene conto degli importanti segnali metabolici che - soprattutto alla mattina e inseriti in un sano regime di vita - vengono forniti tramite questi vegetali che accompagnano da tempo l'alimentazione dell'uomo.


Oltre a fibre, vitamine, minerali, antiossidanti e fitosteroli, la frutta secca apporta importanti grassi polinsaturi, spesso carenti nell'alimentazione moderna. Un miglior profilo di questi ultimi è in particolare presente in noci e nocciole ma non sono da disdegnare neanche mandorle e pinoli, questi ultimi particolarmente ricchi di proteine.


Bibliografia
Ying Bao, M.D., Sc.D., Jiali Han, Ph.D., Frank B. Hu, M.D., Ph.D., Edward L. Giovannucci, M.D., Sc.D., Meir J. Stampfer, M.D., Dr.P.H., Walter C. Willett, M.D., Dr.P.H., and Charles S. Fuchs, M.D., M.P.H. Association of Nut Consumption with Total and Cause-Specific Mortality. N Engl J Med 2013

giovedì 14 novembre 2013

Giornata Nazionale del Diabete

I dati sulla ‘epidemia’ del diabete sono allarmanti anche in Italia, culla della dieta mediterranea.
Oltre ai metodi di screening su marker biologici, è importante adoperarsi sulla prevenzione basata sullo stile di vita - dieta e attività fisica.
Ricordiamo infatti che l’intervento combinato sullo stile di vita risulta essere molto efficace e induce – nella popolazione a rischio -  una riduzione di circa il 50% del diabete di tipo 2.
Le evidenze disponibili ci dimostrano che l’intervento dietetico deve basarsi sulla riduzione calorica (se in eccesso), una scelta corretta dei grassi con deciso controllo di quelli saturi e introduzione dei polinsaturi nelle giuste proporzioni, presenza di fibre ≥15 g/1000 kcal e controllo del carico glicemico dei pasti.
Citiamo infine un recentissimo studio apparso sulla rivista medica BJM e che ha riguardato un vasto numero di persone (oltre 150.000 donne e uomini), individua l’effetto positivo del consumo di un certo tipo di frutta, sulla riduzione del rischio di sviluppare diabete. I frutti che hanno dato gli esiti migliori son stati:
le mele, l’uva, e i frutti di bosco (mirtilli) – rigorosamente completi di buccia.

Bibliografia
Gillies CL, Abrams KR, Lambert PC, et al. Pharmacological and lifestyle interventions to prevent or delay type 2 diabetes in people with impaired glucose tolerance: Systematic review and meta-analysis. BMJ 334: 299, 2007.
Barclay AW, Petocz P, McMillan-Price J, et al. Glycemic index, glycemic load, and chronic disease risk - a meta-analysis of observational studies. Am J Clin Nutr 87: 627–637, 2008.
Muraki, Imamura, Manson, et al.  Fruit consumption and risk of type 2 diabetes: results from three prospective longitudinal cohort studies. BMJ 2013.

domenica 4 agosto 2013

Antiossidanti, tra benefici e interrogativi

Aggirandoci per le scansie del supermercato o ascoltando i mezzi di informazione, è ormai frequente trovare pubblicizzati prodotti recanti etichette con scritto “alimento ricco di antiossidanti”, “contiene la maggior quantità di antiossidanti”. Leggendo frasi di questo tipo viene immediato fare un collegamento <<antiossidante = beneficio >>, ma è molto importante saper distinguere una reale efficacia da un valore inutile per il nostro corpo.
Nel nostro organismo, a causa dei normali processi fisiologici cellulari, sono prodotti i RADICALI LIBERI la cui formazione è ulteriormente indotta da numerosi processi quali fumo di sigaretta, esposizione prolungata ai raggi UV, stress e alcool. Quando la loro presenza è eccessiva, si verifica una condizione definita STRESS OSSIDATIVO, con conseguenti danni cellulari e loro coinvolgimento in numerose patologie cronico-degenerative (aterosclerosi, malattie neuro degenerative), formazione di patologie tumorali, danno ischemico, diabete, infertilità, ecc., e in generale anche alla base di un precoce invecchiamento e di numerosi inestetismi.
Il corpo umano ha sviluppato un sistema per eliminare i radicali liberi ma la sua efficienza non è pari al 100%, quindi in condizioni di stress ossidativo è importante introdurre con la dieta alimenti contenenti antiossidanti e che stimolino la produzione interna di questi sistemi di protezione. Parliamo quindi di antiossidanti esogeni (introdotti dall’esterno) o endogeni (prodotti dal nostro organismo).