Il nostro
studio si è recentemente dotato di un dinamometro professionale clinico, per
avere uno mezzo ulteriore da utilizzare nella visita nutrizionale. Lo strumento
- non invasivo e di facile utilizzo - misura la forza della stretta della mano
e consente di eseguire un approfondimento stato nutrizionale su tutti i
soggetti giovani, adulti ed anziani, in condizioni fisiologiche o patologiche
accertate ed anche nello sportivo.
I valori
ottenuti, espressi in kg, correlano con la massa tissutale attiva e quindi con
lo stato nutrizionale, come documentato da studi scientifici (Guo et al, 1996 ,
Kenjile et al, 2005).sabato 18 aprile 2015
mercoledì 8 aprile 2015
Corso di alimentazione e di attività motoria
per CORSO DI NUTRIZIONE E ATTIVITA’
FISICA
Trovare il
proprio stato di forma con lo stimolo della corretta alimentazione e dell’attività
fisica.
L'alimentazione bilanciata e tarata sulle esigenze
individuali, fornisce i corretti segnali metabolici per il dimagrimento sano
e per il benessere fisico e mentale.
“Il Fitwalking è l’arte del camminare, una tecnica semplice
per trasformare il normale camminare in una pratica sportiva adatta a tutti.
Valutazione nutrizionale e incontri individuali con il
nutrizionista dott. Francesco Bonucci.
Lezioni teoriche e pratiche di tecniche di camminata sportiva con istruttore abilitato Fitwalking Marco.
Lezioni teoriche e pratiche di tecniche di camminata sportiva con istruttore abilitato Fitwalking Marco.
Inizio del corso 5 maggio 2015
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venerdì 3 aprile 2015
Corso di alimentazione per bambini e genitori
Perché mangi?
…per avere tante energie
…per crescere bene
…per mantenermi sano
Allora bisogna MANGIARE BENE !!!!
Con
questa finalità è stato pensato un percorso in quattro incontri volto all’apprendimento di corrette abitudini alimentari per mezzo
di attività ludico-ricreative. L’intento è di introdurre il bambino, con
l’aiuto di genitori e nonni, ad un approccio corretto all’alimentazione, orientandolo
verso i cibi che è meglio mangiare in abbondanza, distinguendo quelli che è
meglio mangiare con attenzione, al fine di acquisire una maggiore
consapevolezza nel momento in cui ci si siede a tavola.
E’
fondamentale stimolare il gusto del bambino sin dall’infanzia con sapori non
standardizzati, con sapori più naturali ed originari, quelli che l’organismo è geneticamente
più predisposto a tollerare.
Imparare
a mangiare bene non richiede più tempo e risorse, semplicemente bastano tanta
curiosità e voglia di acquisire nuove abitudini che accompagneranno il bambino
durante il suo percorso di vita al fine di mantenere il benessere fisico senza
ovviamente rinunciare al gusto.
Sarà una bella occasione per
mettersi in gioco con il proprio figlio/a per creare una squadra perfetta la cui missione è conquistare il trofeo delle sane abitudini alimentari
A Maggio 2015, Forlì
numero
chiuso, massimo 20 iscritti
realizzazione a cura di Elena Pierotello per lo studio di
nutrizione del Dott. Francesco Bonucci con la collaborazione dell’associazione
DADAumpa
venerdì 27 febbraio 2015
Conoscere e usare l'avocado
Condivido l'articolo scritto dal collega dott. Maurizio Tommasini sull'avocado, frutto di sicuro interesse nutrizionale e che sto iniziando a far utilizzare per l'ottimo profilo lipidico.
Avocado forever!
L’Avocado è il frutto di una pianta, Persea Americana, originaria dell’America Centrale, ed è utilizzato dall’uomo almeno dal 7000 a.C. Gli Aztechi lo chiamavano ahuacalt e da questo sarebbe derivato il nome spagnolo aguacate divenuto il moderno avocado.
Avocado forever!
L’Avocado è il frutto di una pianta, Persea Americana, originaria dell’America Centrale, ed è utilizzato dall’uomo almeno dal 7000 a.C. Gli Aztechi lo chiamavano ahuacalt e da questo sarebbe derivato il nome spagnolo aguacate divenuto il moderno avocado.
L’avocado è un frutto climaterico, che matura dopo essere stato colto per azione dell’etilene; per questo motivo viene raccolto quando ancora verde e mantenuto fino alla vendita a temperature tra i 3 e 6 °C. La maturazione avviene a temperatura tra i 15 e i 24 °C e può essere accellerata tenendo l’avocado in un sacchetto di carta con una mela o una banana matura, frutti forti produttori di etilene. Al mercato bisogna scegliere frutti compatti, pesanti, dalla buccia scura e priva di lesioni: l’avocado è ben maturo quando risulti appena cedevole alla pressione delle dita. L’avocado maturo si conserva in frigo per diversi giorni. una volta aperto può esser conservato al massimo per 1 o 2 giorni, mentre la purea può essere surgelata anche per un anno.
Il frutto va tagliato longitudinalmente e il grande nocciolo interno può essere facilmente sollevato ed estratto, magari utilizzando un coltello. La polpa è soggetta ad un rapido imbrunimento, il processo di ossidazione dei polifenoli—liberati dalle cellule con il taglio—ad opera di enzimi, che può essere evitata trattando la polpa con succo di limone o di lime. (http://www.mauriziotommasini.it/)
domenica 8 febbraio 2015
DHA: acido grasso essenziale
Estratto della newsletter Nutrafocus della Lipinutragen sull'acido grasso omega 3 DHA.
Tra gli omega 3 presenti nelle membrane eritrocitarie, EPA e DHA rivestono un ruolo particolarmente importante contribuendo, tra le altre cose, a conferirne caratteristiche di fluidità.
Tra tutti gli acidi grassi che la compongono, il DHA in particolare, dovrebbe essere presente in una percentuale variabile tra il 5 – 7 %.
Tra gli ɷ 3 acidi grassi polinsaturi (PUFA) introdotti con la dieta, il DHA (insieme all’EPA), è presente in quantità molto ridotte (Hibbeln et al., 2006);
inoltre la sua conversione a partire da alfa linolenico è poco rilevante (Goyens et al., 2006).
La relativa scarsità di fonti alimentari, unitamente al consumo di questo omega 3 da parte dell’organismo, si riscontra anche a livello delle membrane dove non di rado si avvicina a valori bassi o al di sotto dell’intervallo di normalità indicato.
Le principali fonti alimentari di DHA provengono tipicamente dal mondo marino e in particolare, da pesci che vivono nei mari freddi.
Segue
lunedì 27 ottobre 2014
Svezzamento al glutine e rischio celiachia
Articolo pubblicato su 'La Scuola di Ancel', riproposto in questo blog dallo stesso autore.
La celiachia è una malattia di natura autoimmune con una forte componente genetica, legata al consumo di cereali contenenti glutine tra cui grano, orzo, segale, farro, kamut e avena. In Italia colpisce una persona ogni cento, anche se di questi solo il 25% dei casi sono diagnosticati.
La celiachia è una malattia di natura autoimmune con una forte componente genetica, legata al consumo di cereali contenenti glutine tra cui grano, orzo, segale, farro, kamut e avena. In Italia colpisce una persona ogni cento, anche se di questi solo il 25% dei casi sono diagnosticati.
Attorno alla celiachia vi sono ancora conoscenze in corso di definizione che — essendo oggetto di studio — vengono progressivamente aggiornate. Recentemente, un gruppo di ricercatori italiani ha chiarito un importante aspetto legato al momento migliore di introduzione del glutine durante lo svezzamento, pubblicando i risultati del loro lavoro sulla prestigiosa rivista «New England Journal of Medicine».
Questa intolleranza può evidenziarsi a qualsiasi età, dallo svezzamento alla vecchiaia, ma un aspetto in attesa di evidenze era quello dell’induzione della malattia in età pediatrica.
Il momento di primo contatto con il glutine per il bambino è motivo di apprensione di molti genitori, soprattutto in famiglie con casi di celiachia. Lo studio in oggetto ha seguito più di 700 neonati per oltre cinque anni e ha chiarito che non esiste un nesso causale tra introduzione del glutine e malattia così come non esiste un effetto protettivo dell’allattamento al seno.
Fino ad oggi invece ci si basava sui dati della Società Europea di Epatologia e Gastroenterologia Pediatrica(ESPGHAN) che raccomandava di inserire il glutine tra i quattro e i sette mesi di età, introducendolo a piccole dosi ancora durante la fase di allattamento.
Il fattore di maggior rischio risulta invece essere quello genetico che, in caso di presenza di due copie del gene HLA-DQ2 raddoppia la probabilità di manifestazione della celiachia. All’interno di questa categoria ad alto rischio è consigliabile far entrare in contatto con il glutine i bambini a dodici mesi di età, per ridurre la probabilità di sviluppare la malattia.
Fonti:
Lionetti E, et al. — Introduction of gluten, HLA status, and the risk of celiac disease in children —N Engl J Med. 2014 Oct 2;371(14):1295-303. doi: 10.1056/NEJMoa1400697
domenica 10 agosto 2014
Yogurt alla frutta o con la frutta?
A differenza della tanto contestata materia prima da cui origina, lo yogurt nell’accezione comune è generalmente considerato un alimento salutistico.
Lo yogurt ha consistenza cremosa e gusto acidulo, deriva dal latte generalmente vaccino, attraverso l’inoculazione di microorganismi batterici anche detti fermenti lattici (più di frequente il Lactobacillus bulgaricus e loStreptococcus thermophilus).
Il processo di fermentazione conferisce allo yogurt alcune proprietà diverse rispetto al latte:
- maggiore digeribilità e minore contenuto di lattosio, in parte trasformato in acido lattico;
- maggiore concentrazione di vitamine del gruppo B;
- maggiore biodisponibilità del calcio;
- maggiore capacità saziante, grazie alla consistenza più densa;
- presenza di fermenti lattici vivi che possono giovare alla flora batterica intestinale, favorendo l’instaurarsi di condizione contrarie allo sviluppo di batteri putrefattivi.
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