Partiamo della medicina di segnale per arrivare alla nutrizione di segnale e mettere in pratica in chiave moderna il significato che anticamente veniva dato alla parola 'diaita'. In quest'ottica proponiamo la ricetta per un gelato artigianale da poter fare a casa e che oltre ad essere gustoso fa anche bene, vista la presenza di ingredienti funzionali e della combinazione di alimenti a ridotto indice glicemico.
domenica 9 giugno 2013
Ricette estive: GELATO 'DIETETICO'
Il significato che spesso assume la paola dieta è erroneamente quello di restrizione o di lotta alle calorie. Fortunatamente però alcuni orientamenti attuali stanno dimostrando che 1 Kcal non è uguale ad 1 Kcal e che quindi possiamo abbandonare l'abitudine di mangiare con la calcolatrice.
Partiamo della medicina di segnale per arrivare alla nutrizione di segnale e mettere in pratica in chiave moderna il significato che anticamente veniva dato alla parola 'diaita'. In quest'ottica proponiamo la ricetta per un gelato artigianale da poter fare a casa e che oltre ad essere gustoso fa anche bene, vista la presenza di ingredienti funzionali e della combinazione di alimenti a ridotto indice glicemico.
Partiamo della medicina di segnale per arrivare alla nutrizione di segnale e mettere in pratica in chiave moderna il significato che anticamente veniva dato alla parola 'diaita'. In quest'ottica proponiamo la ricetta per un gelato artigianale da poter fare a casa e che oltre ad essere gustoso fa anche bene, vista la presenza di ingredienti funzionali e della combinazione di alimenti a ridotto indice glicemico.
domenica 26 maggio 2013
Fibre alimentari e Ictus
Come indicato in precedenza, i danni cardiovascolari sono
correlati agli stili di vita e anche all'inquinamento (vedi ‘Inquinamento e
Aterosclerosi’).
Come fare per proteggerci e ridurre questi rischi?
Vista la difficoltà oggettiva ad evitare l'inquinamento
diffuso, cerchiamo di intervenire su aspetti maggiormente sotto il nostro
controllo. Uno di questi è il cibo.
Un aiuto al nostro cuore e alle nostre arterie ci viene infatti
dall'alimentazione ricca di fibre, come documentato da uno studio pubblicato a maggio 2013 su Stroke. In questa ricerca condotta in diverse popolazioni inclusa quella europea, viene associata l'assunzione di fibre con una riduzione di casi di ictus!
Allora, quante fibre assumere? (continua a leggere...)
sabato 25 maggio 2013
Inquinamento e Aterosclerosi
Che l’inquinamento atmosferico fosse concausa di problemi
respiratori ed allergici era noto a molti ed anche intuitivo. Meno nota è nota la
correlazione del particolato, specie il PM 2,5 con l’insorgenza di malattie
cardiovascolari.
Questo aspetto, che passa attraverso l’accelerazione dei
meccanismi responsabili dell’aterosclerosi, è stato documentato da uno studio
condotto negli USA e pubblicato recentemente su Plos Medicine e segue altre
ricerche in tema di esposizione ad inquinanti atmosferici e aumento delle
frequenze di ictus e attacchi di cuore.
Sappiamo che le malattie cardiovascolari sono tra le
principali cause di morte al mondo ed ai classici fattori di rischio (fumo,
sovrappeso, sedentarietà, diabete, ipertensione) ora si aggiunge anche l’inquinamento.
Ragione in più per porre maggiore attenzione ai propri stili
di vita e ad un’alimentazione equilibrata ed in particolare ricca di
antiossidanti - naturalmente presenti in frutta e verdura e nei cibi non
soggetti a preparazioni industriali.
Bibliografia: Adar SD, Sheppard L, Vedal S, Polak JF,
Sampson PD, et al. (2013) Fine Particulate Air Pollution and the Progression of
Carotid Intima-Medial Thickness: A Prospective Cohort Study from the
Multi-Ethnic Study of Atherosclerosis and Air Pollution. PLoS Med 10(4):
e1001430. doi:10.1371/journal.pmed.1001430
domenica 5 maggio 2013
Bevande gassate-zuccherate: istruzioni per l’uso
Il consumo di bibite zuccherate è in rapporto diretto con
l’aumento di diabete. Questa affermazione è stata confermata da un recente
studio condotto in Europa e ci dice che il consumo di una lattina di bevanda
gassata zuccherata al giorno, aumenta di oltre il 50% il rischio di diabete.
Ci si riferisce quindi allo zucchero aggiunto alle bevande
(e agli alimenti) e ad un suo consumo quotidiano. Teniamo presente che una
bevanda tipo cola o un aranciata in lattina contengono l’equivalente di 6
cucchiaini di zucchero. Nella foto sono mostrate le quantità di zucchero
contenute in diverse bevande e delle quali probabilmente non si è consapevoli.
Teniamo inoltre presente che esiste altro zucchero nascosto
e prendiamo la sana abitudine di leggere l’etichetta dei prodotti anche insospettati
quali: conserve di pomodoro, salumi, wurstel, cereali per la prima colazione,
aceto balsamico, sughi pronti, impanature degli alimenti confezionati, (segue)
giovedì 25 aprile 2013
Consigli per gli acquisti: passata di pomodoro
W la pappa col pomodoro è
la sigla di una trasmissione radiofonica sulla web-radio e riprende una canzone
cantata da Rita Pavone. Prendendo spunto da una puntata di questa trasmissione vorrei
indicare qualche accorgimento da tener presente al momento dell’acquisto della
passata di pomodoro.
Il pomodoro è un ortaggio
divenuto particolarmente presente nella nostra cucina, sia come alimento fresco
che conservato nelle varie forme. Le sue proprietà nutrizionali sono note, in
particolare per la presenza di vitamine ed antiossidanti tra cui ricordiamo il
licopene, oggetto di numerosi studi per presunta attività preventiva
antitumorale.
Riguardo il prodotto fresco, si
consiglia di acquistarlo e consumarlo nella stagione idonea, da maggio a
settembre, mentre per quello conservato?
Anche in questo caso conviene scegliere un prodotto che sia stato raccolto nel mesi indicati e che non sia troppo vecchio. Per ottenere queste informazioni dobbiamo ‘decodificare’ il numero di lotto impresso nella bottiglia.
Anche in questo caso conviene scegliere un prodotto che sia stato raccolto nel mesi indicati e che non sia troppo vecchio. Per ottenere queste informazioni dobbiamo ‘decodificare’ il numero di lotto impresso nella bottiglia.
La lettera dopo la L
(facoltativa) indica l’anno:
M 2012, E 2011, N 2010, R
2009
Preferire ovviamente LM
che indica il 2012.
Il numero che segue indica
invece il giorno dell’anno. Preferire la passata prodotta con il raccolto dell’estate,
ovvero con il numero del giorno che sia tra 200 – 280 (luglio – settembre),
come consigliato anche dalla rivista ‘Altroconsumo’.
Buona spesa.
Bibliografia:
WebRadio wr8 - La dolce linea - Rai.it
Am J Clin Nutr. 2012. The role of lycopene and its derivatives in the regulation of transcription
systems: implications for cancer prevention. Sharoni Y, Linnewiel-Hermoni K, Zango G, Khanin M, Salman H, Veprik A, Danilenko M, Levy J.
sabato 23 marzo 2013
Se sei grasso son dolori (reumatici)!
Spesso si sente consigliare il dimagrimento alle persone
sovrappeso e obese per ridurre problematiche osteo-articolari per motivi
prettamente meccanici, ovvero troppo carico sulle strutture deputate a sostenere
il corpo divenuto troppo pesante.
Poco o nulla viene invece detto sul fatto che il grasso sia
a tutti gli effetti un produttore di sostanze pro-infiammatorie e che, numerosi studi hanno fatto emergere relazioni
tra alcune di queste sostanze e le malattie reumatiche. Le responsabili sono
molecole che rientrano nella famiglia delle adipochine, nome che fa intendere che
il loro luogo di origine sia appunto l’adipe o grasso. L’azione delle
adipochine avviene invece in diverse parti dell’organismo e può essere negativa, quando vengono rotti gli equilibri che le regolano.
Nel caso in oggetto, la presenza di molto grasso, produce molte
molecole responsabili degli effetti negativi a livello delle articolazioni. Tant'è che potrebbero essere anche utilizzate negli esami del sangue, per
valutare la gravità di certe patologie reumatiche.
Un motivo in più per perdere non solo peso, ma in particolare
grasso!
Conde J, Scotece M, López V, Gómez R, Lago F, Pino J, Gómez-Reino
JJ, Gualillo O. Adipokines: novel players in rheumatic
diseases. Discov Med. 2013
Feb;15(81):73-83.
domenica 20 gennaio 2013
Fruttosio e dolcificanti artificiali
Il fruttosio è uno zucchero presente naturalmente nel mondo
vegetale ed in particolare nella frutta (da cui prende il nome), mentre il
prodotto puro raffinato che si trova in commercio è ricavato (non estratto) da
un processo industriale di trasformazioni che partono dall'amido di
mais. Difficile quindi considerarlo naturale, lo stesso dicasi per tutti quei
prodotti alimentari ricavati da processi di lavorazione e di raffinazione molto spinti.
Ma perché c’è tutto questo interesse dell'industria nei prodotti che
rendono dolce i sapore delle cose che ingeriamo? Perché o creano dipendenza
oppure aumentano il senso della fame e quindi portano in un modo o nell’altro le
persone a mangiare e a consumarne di più.
I dolcificanti artificiali, pur con zero calorie, hanno un effetto ingrassante perché aumentano l’appetito. La correlazione tra uso di dolcificanti artificiali e l'aumento di peso è stata da tempo individuata da diversi studi (1), ma volutamente ignorata dall’industria alimentare nei messaggi pubblicitari.
I dolcificanti artificiali, pur con zero calorie, hanno un effetto ingrassante perché aumentano l’appetito. La correlazione tra uso di dolcificanti artificiali e l'aumento di peso è stata da tempo individuata da diversi studi (1), ma volutamente ignorata dall’industria alimentare nei messaggi pubblicitari.
Il meccanismo d’azione all'interno del corpo umano, riguarda la stimolazione da parte del
sapore forte dei dolcificanti di specifiche aree del cervello legate al gusto, ma
non di altre deputate alla gratificazione post-ingestione. la stimolazione di queste ultime
solitamente si genera con l’assunzione dei cibi e degli introiti calorici. Lo
sbilanciamento che si crea invece nel primo caso tra queste due aree del cervello, mantiene alto il
senso della fame inducendoci a mangiare ancor più del normale.
Questo argomentazione è tornata alla ribalta perché un
recente studio apparso a gennaio su JAMA (2) ha incluso in questa categoria anche il
fruttosio - quando utilizzato puro come dolcificante. I ricercatori americani
hanno sottoposto a risonanza magnetica al cervello dei volontari mentre assumevano
questo zucchero, ed è emerso che le aree che regolano appetito, gratificazione e
ricompensa non subivano nessuna riduzione di attività.
Il messaggio nutrizionale che vorremmo comunicare è quello di
limitare il sapore dolce aggiunto con dolcificanti, in particolare quelli
artificiali ma anche il fruttosio e il saccarosio (zucchero bianco o di canna).
Continuiamo invece a consumare gli zuccheri (incluso il fruttosio) naturalmente
presenti all’interno di frutta e verdura.
(1) Fowler SP, Williams K, Resendez RG, Hunt KJ, Hazuda HP,
Stern MP. Fueling the obesity epidemic? Artificially sweetened beverage use and
long-term weight gain. Obesity (Silver Spring, Md.) 2008.
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