venerdì 22 giugno 2012

Rischio parassiti nel Sushi e dintorni

Anisakis è un parassita che può trovarsi nel pesce consumato crudo o marinato. I casi di infezione sono in aumento perchè sta crescendo il consumo dei prodotti ittici crudi. Il rischio si può eliminare utilizzando gli abbattitori di temperatura (- 20° per almeno 24 ore).
Limone, aceto o affumicatura non ne riducono la presenza!
Riportiamo un articolo scritto da 'Movimento difesa consumatori'.

Il pm Raffaele Guariniello ha convocato la Regione e il Ministero della Salute per “una più tempestiva ed efficace azione di prevenzione del consumo di pesce contaminato da Anisakis, parassita sempre più presente nel pescato in vendita, in particolare in acciughe, sardine, pesce azzurro e molte altre specie ittiche”, ha dichiarato il pm a fonti di stampa.
“L’Anisakis – ha spiegato la veterinaria Valentina Tepedino, è un parassita che può trovarsi in numerosi prodotti ittici e zone geografiche e che può provocare una malattia nell’uomo che ne consuma le carni. Questi parassiti si trovano da adulti nell’addome dei pesci e difatti sono visibili, anche ad occhio nudo, intorno ad i loro visceri ed assomigliano a dei vermicelli biancastri da 1 a 3 cm di lunghezza. 
Il pericolo è costituito dalla possibilità che dopo la pesca a causa di una eviscerazione tardiva o nulla i parassiti possano migrare nelle carni del pesce. In questo caso appunto non è possibile più accorgersi della loro presenza e dunque il consumatore rischia insieme alle carni di consumare anche il parassita. Ciò chiaramente se stiamo parlando di un prodotto consumato crudo o sotto sale o marinato, ecc. poiché la cottura eviterebbe tale rischio uccidendo il parassita”.

Secondo la dottoressa Tepedino sono aumentate le segnalazioni perché i medici oggi conoscono questa malattia e soprattutto perché è decisamente aumentato il consumo di pesce crudo di tutto il Mediterraneo come in altri oceani. Impossibile il rischio 0, l’unica possibilità è la prevenzione attraverso una diffusa campagna informativa ma soprattutto degli strumenti utili ad evitarlo attraverso la cottura ed il congelamento”.
“Molti consumatori e ristoratori  - prosegue Tepdino – pensano che l’Anisakis sia un verme e che sia sinonimo di un cattivo stato di conservazione. L’anisakis rappresenta un rischio sanitario solo se non è correttamente gestito attraverso il congelamento o la cottura”.
Il Reg. CE 853/2004 definisce il procedimento da seguire per poter eliminare il pericolo di somministrazione di prodotti ittici infestati da parassiti come l’Anisakis, ovvero il congelamento a una temperatura non superiore ai -20 gradi in ogni parte della massa per almeno 24 ore.
Si tratta di un procedimento da applicare a una serie di prodotti specificatamente indicati dalla norma: tutti i prodotti della pesca che vanno consumati crudi o praticamente crudi; determinate specie quali (aringhe, sgombri, spratti, salmone selvatico dell’Atlantico o del Pacifico) se devono essere sottoposti ad un trattamento di affumicatura a freddo durante il quale la  temperatura all’interno del prodotto non supera i 60°C; i prodotti della pesca marinati e/o salati se il trattamento praticato non garantisce la distruzione delle larve di nematodi.


L'articolo in versione originale
http://www.helpconsumatori.it/guariniello-lancia-l’allarme-anisakis-l’esperto-il-rischio-0-e-pressoche-impossibile/#more-47905

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