Un
recente studio apparso su American Journal of Clinical Nutrition
approfondisce i meccanismi biologici che legano la riduzione della
durata media del sonno all'obesità.
I
ricercatori hanno misurato l'attività di alcune zone del cervello in
seguito a stimoli alimentari, in soggetti che non avevano dormito a
sufficienza. Ovviamente hanno sottoposto agli stessi stimoli e
misurazioni anche un gruppo che però aveva dormito adeguatamente.
Finora
si pensava che la riduzione di sonno agisse esclusivamente
sull'appetito e sul bilancio energetico attraverso alcuni ormoni
(insulina, leptina, ecc.).
Questo
studio invece evidenzia un meccanismo neurologico che genera l'aumento della ricerca di appagamento
attraverso il cibo, nei soggetti sottoposti a restrizione del sonno.
Infatti in queste persone, alcune aree del cervello legate alla
ricerca di gratificazione, erano maggiormente attivate.
Gli
studiosi hanno inoltre osservato che le stesse aree cerebrali sono
attivate anche negli individui che hanno perso peso.
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