La menopausa è una
condizione fisiologica che riguarda la vita della donna generalmente tra i 45 e
i 55 anni di età e determina la fine dell’età fertile con l’interruzione
dell’ovulazione e del ciclo mestruale. Pur esistendo forme precoci o tardive,
questa condizione avviene in media a 51 anni ed è definita da un’assenza totale di ciclo per 12 mesi continuativi.
E’ in genere preceduta da una
fase intermedia, detta di perimenopausa,
con squilibri del ciclo ed esordio di sintomi, che possono iniziare da 1 a 2
anni prima dell’effettiva cessazione del ciclo e durare anche in seguito.
Pur non essendo una malattia, la
menopausa può presentare dei sintomi
fastidiosi più o meno marcati che derivano dal declino della produzione di
estrogeni da parte delle ovaie. Tra i più frequenti ricorrono le vampate di
calore, la sudorazione notturna, il cambiamento d’umore, l’insonnia e la
secchezza delle mucose.
Per alcuni di
questi sintomi ci possono essere dei trattamenti di tipo farmacologico
(prevalentemente ormoni) o di tipo complementare, basati su estratti di piante
o omega 3, nonché l’agopuntura e l’ipnosi. (continua)
Box 1: Criticità legate alla
menopausa e alle fasi di transizione peri e post-menopausa
CRITICITA’ con maggiore
incidenza
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Aumento di peso e di grasso addominale (2)
Innescato dal cambiamento
ormonale e peggiorato da comportamenti scorretti.
Il cambio di composizione
corporea aumenta i fattori di rischio (sindrome metabolica) inoltre peggiora
lo stato psico-emotivo e comportamentale.
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Iniziare una sana alimentazione
e uno stile di vita attivo. Consultare il medico per stabilire un’attività
motoria specifica.
Evitare diete fai da te o
percorsi dimagranti proposti da persone non qualificate.
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Ostopenia, osteoporosi - rischio di fratture
Maggiore nella donna in
menopausa per calo degli estrogeni che partecipano al mantenimento del
tessuto osseo.
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Nel contesto di una dieta
bilanciata, i due nutrienti chiave per la salute delle ossa sono il calcio e
la vitamina D. Non si deve trascurare anche il ruolo dei grassi Omega-3 nel
mantenimento del tessuto osseo.
Oltre a latte e latticini, che
apportano anche grassi saturi, esistono altre fonti di calcio e di vit. D
(vedi approfondimento).
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Disturbi vasomotori, vampate di calore, ipertensione
Legati alla disregolazione
ipotalamica, presenza di grasso periferico e produzione molecole
pro-infiammatorie - interessa fino l’80% delle donne incluse quelle in peri e
post menopausa.
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Ruolo preventivo della riduzione
del peso corporeo (con BMI superiori alla norma) o della riduzione di grasso
addominale (se in eccesso) attraverso diete bilanciate da eseguirsi
già nel periodo che precede la menopausa (3).
Non assumere sostanze ad azione
vasocostrittrice: caffè e sostanze contenenti caffeina, alcolici, moderare il
sale e i cibi che lo contengono (ad es. salumi, formaggi, prodotti
conservati).
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Disturbi dell’umore, insonnia, depressione
Il consumo di cibi raffinati, dolci
e prodotti zuccherati solo apparentemente appaga; al contrario aumenta la
probabilità di sviluppare la depressione (4).
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Consumare pasti a ridotto
carico glicemico. Frutta, verdura e cereali integrali, grassi PUFA, in
particolare Omega-3, presentano un azione protettiva sul rischio depressione
e una riduzione della mortalità per malattie infiammatorie (5).
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La menopausa aumenta i fattori
di rischio cardiovascolare. Nella
tarda menopausa cambiano i profili lipemici con un aumento del colesterolo
totale, delle LDLC, VLDL, della creatinina e di citochine infiammatorie (6).
L’innalzamento di cortisolo potrebbe
essere anticipatorio del cambiamento dei profili lipidici e si associa al
rischio di sviluppare negli anni sindrome metabolica, diabete e malattie
cardiache.
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Anticipare le manifestazioni
cliniche delle patologie attuando una prevenzione cardiovascolare con dei cambiamenti
duraturi sullo stile di vita.
La dieta mediterranea è quella
che raccoglie i maggiori consensi, con una particolare attenzione al
bilanciamento degli acidi grassi polinsaturi (PUFA). Questi possono essere anche
integrati in modo personalizzato, in base alle reali esigenze riscontrate con
esami specifici.
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Il quadro dei sintomi può
risultare aggravato dalla presenza di condizioni quali: sovrappeso/obesità,
sedentarietà, consumo di alcolici, abuso di bevande contenenti caffeina, fumo.
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La terapia ormonale sostituiva ha
mostrato una riduzione nel breve periodo di alcune di queste criticità, ma pare
ne possa introdurne altre (rischio di tumore e di trombosi), il che porta ad un’attenta
valutazione medica sul suo impiego caso per caso, anche in ragione dei fattori
di rischio e della gravità dei sintomi.
Bibliografia
(1) Stuenkel
CA, et al. Treatment of Symptoms of the Menopause: An Endocrine Society
Clinical Practice Guideline. J Clin Endocrinol Metab. 2015 Nov;100(11):3975-401
(2). Lopez
M, Tena-Sempere M. Estrogens and the control of energy homeostasis: a brain
perspective. Trends Endocrinol Metab 2015;26:411-421.
(3) Kroenke
CH, et al. Effects of a dietary intervention and weight change on vasomotor
symptoms in the Women’s Health Initiative. Menopause. 2012 September ; 19(9):
980–988.
(4) Gangwisch
JE et al. High glycemic index diet as a risk factor for depression: analyses from
the Women's Health Initiative. Am J Clin Nutr, 2015.
(5) Jacobs DR Jr et al. Whole-grain consumption
is associated with a reduced risk of noncardiovascular, noncancer death
attributed to inflammatory diseases in the Iowa Women’s Health Study. Am J Clin
Nutr. 2007 Jun;85(6):1606-14
(6) Woods NF, et al. Cortisol Levels during the
Menopausal Transition and Early Postmenopause: Observations from the Seattle
Midlife Women’s Health Study. Menopause. 2009 ; 16(4): 708–718.
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