giovedì 29 settembre 2016

Infiammazione e Nutrizione

Articolo scritto per www.lipinutragen.it e tratto dal relativo blog.
L’infiammazione è un processo fisiologico di difesa degli organismi superiori per proteggersi da infezioni o da agenti lesivi di varia natura. Tale fenomeno è volto all’eliminazione dell’agente infettante o del tessuto danneggiato e ad innescare il fenomeno della guarigione. La risposta infiammatoria solitamente dura alcuni giorni, ma può perdurare più a lungo in ragione dei tempi legati ai meccanismi di difesa e di riparazione della lesione.
L’infiammazione assume connotati negativi quando perdura nel tempo cronicizzandosi e associandosi a numerose patologie, peggiorandone l’andamento e la gravità. Questa caratteristica emergente è stata brillantemente indicata da Couzin-Frankel su Science nel 2010 (1) che la definisce come il lato oscuro dell’infiammazione perché legata all’eziopatogenesi di diverse malattie tra le quali l’aterosclerosi, l’obesità, il diabete, le cardiopatie, fino ai disordini neurodegenerativi come l’Alzheimer e il Parkinson. Inoltre è presente ed ha un ruolo attivo nella progressione di altre patologie quali il cancro, l’artrite reumatoide, nonché in diverse problematiche legate all’invecchiamento (Inflammaging).
Tra i fattori che contribuiscono all’infiammazione cronica ci sono lo stile di vita* e l’alimentazione. Quest’ultima ha raccolto l’attenzione di numerose ricerche che hanno trovato negli alimenti tipici della dieta mediterranea numerose evidenze a supporto del loro ruolo antinfiammatorio. Tra i nutrienti con un’azione favorevole troviamo lipidi e sostanze bioattive quali i polifenoli. Sebbene ci si renda conto che il ruolo dei cibi sulle risposte cellulari non sia ancora totalmente noto, sappiamo che essi esercitano principalmente il loro potere antinfiammatorio agendo sui seguenti meccanismi molecolari:
  • cascata dell’acido arachidonico e sua regolazione;
  • produzione cellulare di mediatori anti-infiammatori;
  • espressione di geni ad azione pro-infiammatoria;
  • attività del sistema immunitario.
E’ importante osservare che le caratteristiche della dieta – intesa come stile alimentare – possono avere al contrario anche un ruolo pro-infiammatorio. Uno studio del 2006 su alimentazione e infiammazione (2) ad esempio, identifica come negative le diete ricche di cibi raffinati, zuccheri semplici, grassi saturi e trans, basso apporto di verdura, frutta, cereali integrali e carenza di alimenti contenenti grassi omega-3.

* Tra i più rilevanti ci sono l’età, il fumo, lo stress ed alcuni tipi di farmaci. 
Bibliografia
(1) Couzin-Frankel J. Inflammation bares a dark side. Science, 2010 Dec : 1621
(2) Giugliano D, et al. The Effects of Diet on Inflammation: Emphasis on the Metabolic Syndrome. Journal of the American College of Cardiology. 2006 August, Volume 48, Issue 4, 15, Pages 677–685.
(3) Vallverdú-Queralt et al. A comprehensive study on the phenolic profile of widely used culinary herbs and spices: Rosemary, thyme, oregano, cinnamon, cumin and bay. Food Chem. 2014;154:299–307.

Nessun commento:

Posta un commento