martedì 6 maggio 2014

Aggiornamento sui grassi trans

Articolo pubblicato sul quotidiano scientifico 'La Scuola di Ancel'
Riproposto in questo blog dallo stesso autore.

Come si è spiegato in un precedente articolo, i grassi trans (TFA o trans fatty acids) sono usati abbondantemente dall’industria alimentare per migliorare, tra le altre cose, consistenza, morbidezza e conservazione dei prodotti destinati al consumo umano. La loro comoda presenza non è però priva di effetti collaterali per l’uomo, potendo determinare un peggioramento del profilo lipidico del sangue (aumento del colesterolo LDL, riduzione dell’HDL, aumento dei trigliceridi) e un aumento del rischio di malattia cardiaca1.
Il mondo medico scientifico ha quindi chiarito che si tratta di ingredienti dannosi per la salute e alcune nazioni si sono prontamente mosse riguardo a queste presenze indesiderate.
Uno dei primi paesi a prendere provvedimenti legislativi è stato il Canada che, sulla base di dati allarmanti sui consumi di TFA, ha istituito dal 2003 al 2007 un quadro normativo. L’obiettivo era quello di ridurre il contenuto di TFA nei grassi alimentari, nei cibi in generale e fornire chiare indicazioni in etichetta sulla loro presenza2.