lunedì 3 agosto 2015

Lipidomica e Obesità (parte 2°)

L’era industriale è sempre più caratterizzata da diete e stili di vita scorretti, riconosciuti come la causa primaria di obesità che predispone alle patologie indicate sopra, soprattutto metaboliche come il diabete (rassegna in “Membrane lipidomics for personalized health”, Wiley Press, in stampa a luglio 2015).
“Diabesità” è un termine coniato recentemente per mettere in evidenza la stretta associazione tra obesità e diabete. (1)
E’ ormai certo che gli approcci terapeutici basati sulla dieta apportano indiscutibili benefici (2)
La somministrazione di oleato aumenta nel tessuto adiposo la sensibilità all’insulina nell’infiammazione cronica indotta dall’obesità, che è causa di alterazioni della cascata di segnalazione di questo ormone (3).
Le indicazioni ottenute finora convergono verso un effetto anti-infiammatorio degli omega-3, laddove l’infiammazione  è una delle costanti  nella condizione di obesità.


E’ riportato che la supplementazione di n3-PUFA migliora le condizioni del paziente in patologie metaboliche e cardiovascolari senza interferire con le comuni terapie, ma spesso funzionando in sinergia con esse (4).
 Infine, gli effetti protettivi degli omega-3-PUFA sono ben documentati non solo nell’ inibizione degli eicosanoidi, ma anche per la formazione di nuovi biomediatori lipidici (resolvine e protectine) (5).

Prof.ssa Maria Rosaria Faraone Mennella

Dott. Francesco Bonucci
Biologo Nutrzionista - Forlì

Bibliografia:
1.       Ann N Y Acad Sci. 1287:1-16, 2013).
2.       Am J Physiol Heart Circ Physiol.;308(4):H269-80, 2015.
3.       Chem. 1;290(18):11663-77, 2015
4.       Endocr Metab Immune Disord Drug Targets. 1;11(3):232-46, 2011
5.       FASEB J. 23(6):1946-57, 2009

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